giovedì 18 febbraio 2010

Nel 2004 il tragico incidente nel cortile dell’istituto scolastico

Nel 2004 il tragico incidente nel cortile dell’istituto scolastico
La Procura di Tivoli sta ancora indagando dopo sei anni



LA PICCOLA Ilaria, di 4 anni, morì la notte del 7 ottobre del 2004, al policlinico Gemelli di Roma dopo che nella giornata precedente, intorno alle 14, era rimasta schiacciata da un cancello nel cortile di una scuola nell’istituto materno colle dei Frati a Zagarolo. Lottò 14 ore dal momento che l’anta dissaldata ed arrugginita le piovve addosso che pure era biondina e minuta. Il giorno dei funerali fu uno strazio per tutti. Dai bambini, in fila con i fiori bianchi, alle migliaia di mamme ed papà, tutti, non potettero trattenere le lacrime. La maniera più semplice e sincera davanti ad una piccola bara in cui era deposta con cura ed amore una bambina che aveva soltanto un desiderio: giocare. Ilaria Raschiatore morì mentre giocava nella scuola materna uccisa da un cancello in ferro battuto che le aveva sfondato la scatola cranica. Per i medici, per nessuno, fu facile informare i genitori, Corrado e Liliana che erano rimasti sempre lì, fuori la sala operatoria e quella della terapia intensiva a pregare. L’allora procuratore di Tivoli Claudio D’ Angelo si recò nella scuola, con il sostituto Salvatore Scalera e il comandante dei carabinieri di Palestrina, il capitano Marco Pucciatti. Un quarto d’ora a cui seguì oltre un’ ora di parlottio e chiarimento con il dirigente , Francesco Marchetti. Troppe le domande e poche le risposte certe, così si formalizzò l’ inchiesta per omicidio colposo che necessita di un proseguimento di indagini contro i dirigenti scolastici e la povera maestra, peraltro deceduta, e l’ex dirigente del Comune ora in pensione. Il responsabile della sicurezza dell’ istituto, Amalio Rosati, da parte sua ha sempre sostenuto di aver denunciato lo stato di «insicurezza» di tutta la recinzione. Dolore e rabbia tra le mamme ed i cittadini di Zagarolo montavano mentre il sindaco Daniele Leodori decretava due giorni di lutto e la chiusura delle sei scuole del paese. Ci furono proteste fuori alla scuola e in comune. “ Vogliamo certezze, altrimenti i nostri figli li teniamo a casa”, si urlava, mentre il Moige dichiarava di costituirsi parte civile. Il dolore più forte ed accorato era dei genitori della piccola Ilaria, chiusi nella loro casa e primi ad arrivare sul luogo delle tragedia. “La madre di Ilaria volle, allora, abbracciare solo la maestra Carmina, presente alla tragedia: “Non è stata colpa tua”, la consolò. Mai accertato, probabilmente, come ipotizzato dal sindaco, Daniele Leodori , che il cancello era stato divelto e poi riappoggiato a seguito di un tentativo di effrazione nella scuola.

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