giovedì 18 febbraio 2010

Una scuola senza fogne e sistemi di sucurezza


Una scuola senza fogne e sistemi di sicurezza.
L’Impresa Costruzioni Anemone vince la gara d’appalto per realizzare un’edificio a Zagarolo. Nella Commissione aggiudicatrice due collaboratori di Angelo Balducci, l’uomo arrestato per i recenti scandali.



CHI l’avrebbe mai detto che uno dei titolari della “cricca degli appalti” come vengono defi niti dai giornali, gli imprenditori che in maniera “gelatinosa, prodighi di ville, vacanze, escort ed auto di lusso” avessero a fare con il comune di Zagarolo. Ma tant’è. Ben risulta che l’edifico scolastico che avrebbe dovuto intitolarsi alla piccola Ilaria, deceduta nel 2004, per un cancello della scuola, rovinatole addosso ed ancora senza responsabili, è stata vinta dalla Impresa Anemone Costruzioni srl. La stessa in cui Diego Anemone, ora in carcere che si avvale del diritto di non rispondere, era fi no a poco tempo direttore tecnico. Il padre, Luciano, che in qualità di responsabile della azienda e quale capogruppo dell’ATI con altra società Tecno Edil srl, il 30 dicembre scorso, firmò unitamente al segretario generale del comune di Zagarolo, Daniela Urtesi, e al responsabile urbanistica Giuseppe Fontana, il contratto di appalto per la costruzione del nuovo edifi cio scolastico. Vinto con il ribasso maggiore al costo di euro 2.868.692,01, a tre anni dalla concessione del fi nanziamento per 4,6 mlioni di euro. Sebbene occorrano trenta giorni di tempo dopo la temporanea aggiudicazione di una gara d’appalto, esperita il 23 dicembre del 2009, la commissione decretò che fosse necessario sottoscrivere subito il contratto per non perdere i diritti al finanziamento come già preavvertito dalla Regione. Un problema in più per questa commissione dove l’indafaratissima ed ecclettica, oltre che onnipresente, per gli incarichi e le responsabilità detenuti, dottoressa in legge, Daniela Urtesi, responsabile anche dell’area socio culturale oltre dell’area lavori pubblici e patrimonio il geometra Giuseppe Fontana ed il Rup, geologo, Melis. A questi, il sindaco Daniele Leodori, anche capogruppo alla Provincia di Roma per il PD, in maniera desueta, aveva ben affi ancato due componenti del consiglio dei lavori pubblici. Due funzionari che lavoravano in qualità di collaboratori di quel Balducci Angelo, presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici e pluriincaricato, ora in galera. Una impresa quella di Anemone Costruzioni srl che incassa oltre 117 milioni dei lavori a La Maddalena si potrà pure permettere un lavoretto da 2,8 milioni. L’importante è
che una scuola costruita per ricordare la piccola Ilaria, morta sotto un cancello di un’altra scuola, abbia le fogne, le porte antincendio, la gabbia faraday per cautelare i fanciulli dai fulmini oltre ai servizi di sorveglianza fumi ed elettronici. Risulta ben evidente dalle discrasie tra il computo metrico e il progetto le mancanze delle diverse voci. È vero che nella relazione generale la Società, ben sottoscrive che ottempererà a tutte quelle opere omesse nel computo metrico e pertanto non indicate nella maggiorazione ma questo equivale a dire che il prezzo offerto in gara ben presto lieviterà. Anche sotto forma di migliorie come è d’uso in questi casi. Viene da porre una domanda e questa volta non al giudice fi orentino, ma alle mamme ed i papà dei bambini di Zagarolo quanto al loro sindaco Daniele Leodori , al procuratore della Repubblica di Tivoli, Luigi de Ficchy, ma la cacca i bambini dove la metteranno? Il Comune ha dichiarato che sul bando il progetto preliminare ed il computo è stato fatto dall’ufficio tecnico. La verità è che trattandosi di una laureata in legge e di un geometra il lavoro è stato affi dato ad altro architetto di Pomezia, Fabio Mirimich con delibera ad hoc e con spese patrimoniali che gravano sulle tasche della comunità. E’ oltremodo imbarazzante che mentre una ditta che partecipa ad una gara d’appalto debba avere requisiti per lo meno pari al triplo dell’importo ed essere giudicati sulla parte elettrica da una laureata in legge pone diffi coltà quanto sapere che nel comune non esistano professionisti titolati a produrre progetti e titolati alla professione che debbono giudicare. Così mentre il comune di Zagarolo la commissione giudica un appalto solo dal gap fi nanziario che con la seconda è poco inferiore a trecentomila euro, con tutte le caselle riempite, mentre non presta molta attenzione che il computo metrico sia rispettato quanto
le fogne e tutti gli elementi di sicurezza su cui si fonda l’intitolazione della scuola. Elementi non evidenziati, seppure indispensabili, e non valutati probanti da una commissione che deve saper garantire i ragazzi, alla scuola quanto alla collettività che una società civile che non può essere menata per il naso con i trucchetti. Quegli espedienti naturali e generali defi niti “procedimenti successivi” che vengono camuffati come migliorie architettoniche. Questo non scagiona la commissione, anche esperta ad una più attenta valutazione. È da coccodrillo lamentarsi che le opere pubbliche lievitano il prezzo, diuturno esempio italico che le istituzioni non garantiscano i contribuenti di come sia speso il denaro pubblico. Nel frattempo Leodori è interessato, per l’alto incarico che riveste in Provincia a sostenere la candidatura di Roma alla Olimpiadi 2020. Ma la cacca dove la mettono i bambini della nuova scuola? Di chi le responsabilità?

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